Il serpente che si mangia la coda.
L’aspetto per me più affascinante di questo antico simbolo è quello che ritrovo nelle parole di Nietzsche: “imprimere al divenire il carattere dell’essere, è questa la suprema volontà di potenza. Che tutto ritorni, è l’estremo avvicinamento del mondo del divenire a quello dell’essere: culmine della contemplazione.”
Il serpente usa il proprio corpo come cibo e questo rimanda alla teoria di Uno il Tutto (En to Pan) in cui tutto si trasforma, niente si crea e niente si distrugge.
Il fatto che il cerchio sia chiuso non esclude che l’azione attiva dell’uomo porti ad elevarsi e produca una vera evoluzione.
Le parole di Nietzsche sono state “sporcate” dall’uso che ne è stato fatto nella storia nazista. Nessuno potrà dire con certezza se le teorie di Nietzsche siano state strumentalizzate o se davvero il nazismo sia stato una messa in pratica di queste teorie. Mi piace pensare che la vera evoluzione di cui parla Nietzsche non abbia nulla a che fare con la supremazia di razza o la volontà di dominio dell’uomo forte. Mi piace pensare che si tratti di un’evoluzione interna dell’individuo che parte da una liberazione dalla morale imposta dall’esterno e dall’accettazione della verità che non può essere altro che unione, libertà e amore.
La collana è a girocollo in argento 925/1000 con bagno in oro giallo. Il diametro esterno del serpente è di circa 1,7 cm.
Tempi di realizzazione
Per realizzare questo gioiello ho bisogno di circa 30/40 giorni lavorativi.
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